domenica, settembre 21, 2008

...l'immagine dice piu' o meno: "Facebook sta alla socializzazione come la masturbazione sta al sesso!!!"


Io odio Facebook!
e ho paura di essere risucchiato da esso!

Combatterò fino alla fine per oppormi a questa entità malefica...
e voglio salvare anche i miei cari:)
Per questo mi sono informato su internet e ora riporto tutto qui:

Spezzoni di artocolo su facebook tratto dal Guardian:
Pubblicando una mia foto particolarmente bella con l’elenco dei miei prodotti preferiti, posso costruirmi un’immagine artificiale per avere in cambio sesso o semplicemente approvazione. “Mi piace Facebook”, mi ha detto un amico. “Una volta ho pure rimediato una scopata.” E’ un sito che incoraggia una competitività inquietante. Oggi sembra che nell’amicizia non conti la qualità, ma solo la quantità: più amici hai, meglio stai.

Facebook è un altro esperimento ipercapitalista. Si possono fare soldi con l’amicizia? E’ possibile creare comunità svincolate dai confini nazionali (e vendergli la Coca-Cola)? Il sito non crea niente di orignale. Non fa niente. Si limita a mediare rapporti già esistenti.

I creatori di Facebook non devono fare quasi niente. Se ne restano seduti mentre tre milioni di “Facebook-dipendenti” cercano spontaneamente dati anagrafici, fotografie e liste dei lori prodotti preferiti. Dopo aver costruito questo immenso database di esseri umani, Facebook non fa altro che rivendere le informazioni agli inserzionisti o, come ha spiegato Zuckerberg sul suo blog, “aiutare le persone a condividere con gli amici le informazioni sulle loro attività online”.

E poi, cari utenti di Facebook, avete letto le dichiarazioni del sito sulla riservatezza dei dati? In sostanza vi dice che la privacy non esiste. Facebook si dichiara a favore della libertà, ma in realtà somiglia ad un regime totalitario, virtuale e ideologicamente orientato, con una popolazione che presto supererà quella britannica.

E poi:
Sui siti di social network gira di tutto: aneddoti di sabati sera selvaggi conditi da foto che danno un’idea della follia delle serate, insulti al proprio capo, riferimenti ad abitudini stravaganti, immagini compromettenti. Tutta roba che può finire sul monitor del vostro datore di lavoro: secondo una ricerca effettuata dal sito Careerbuilder.com su un campione di 3.100 cacciatori di teste, uno su quattro utilizza la Rete per cercare persone da assumere. Il 34% di questi ha dichiarato di aver deciso di contattare un potenziale candidato dopo aver letto il suo profilo su Facebook o MySpace. Droghe e alcol (41%), foto (40%) e maldicenze su ex colleghi (28%) sono le informazioni più ricercate.

Secondo Nikolaj Henum, Communication Manager della Addecco, Facebook e MySpace sono molto utilizzati da chi cerca persone da assumere. «Usiamo i social network come una qualsiasi altra fonte di informazione» avverte Henum. «Se scopriamo che una persona beve e usa droghe ogni week end, possiamo permetterci di desumere che non sarà in grado di dare il suo massimo ogni giorno in orario di lavoro, ma non escludiamo una persona solo per una notte brava», specifica il cacciatore di teste.
(Maria Lutzen, Metro Danimarca )




Insomma se il Grande Fratello ci guarda.... perchè non accecarlo?
Simone

martedì, settembre 16, 2008

Bonolis intervista Allen

Pubblico con qualche mese di ritardo un’intervista che Woody Allen ha rilasciato a Paolo Bonolis per la trasmissione di Canale 5 “Il senso della vita”, era il gennaio 2006.

allego il link del video, potete (e ve lo consiglio) leggere parte dell’intervista sotto il video. Buon ascolto e lettura.

Alla fine, il doppiatore storico di Woody Allen, Oreste Lionello si dissocerà da queste parole… ma questa è un’altra storia, che è meglio non trattare qui né altrove.

Clicca qui per il video dell'intervista

Bonolis: […] «Per quello che riguarda invece la morte, la morte più tipica come concetto, non comminata come sentenza a qualcuno. A lei capita di pensarci, che cosa ne pensa quando le capita di pensarci?»

Allen: «Devo dire di avere una scarsissima considerazione della morte. E' tra le cose che preferisco di meno. Credo che essere umani significhi essere ossessionati dalla propria mortalità. Ognuno di noi la affronta in modo diverso. Siamo tutti consapevoli del nostro essere finiti. Alcuni preferiscono dire: «Non mi importa, la vita è meravigliosa». Altri preferiscono dire: «Io sono religioso, ci sarà un'altra vita nell'aldilà, non mi preoccupo». Altri si distraggono con il sesso, la sessualità. Altri con la politica, o il lavoro. Altri costruendo grandi piramidi e opere d'arte. Alla fine, però, ci ritroviamo tutti nella stessa posizione. E' una prospettiva molto triste: inafferrabile, ineluttabile, spaventosa, su cui non c'è niente di buono che si possa dire».

Bonolis: «Che cosa desidererebbe rimanesse di lei, dopo, per il mondo, per i suoi cari?»

Allen: «Per me non importa, perché quando sei morto sei morto. Spero che i miei figli e la mia vedova avranno una bella vita, ma quando non ci sarò più non mi importa di quello che farete di me. Io ho firmato uno di quei moduli in cui ho accettato di donare gli organi, non so... gli occhi, il cuore, i reni. Potrete dimenticarvi di me, dei miei film, gettarli in mare»

Bonolis: «Lei è ebreo e questo è un argomento centrale nel suo lavoro. Ecco, che differenza c'è tra un ebreo e un cristiano? E che rapporto ha lei oggi con Dio?»

Allen: «Prima di tutto io non credo in Dio. Sono ateo, non sono religioso. E non credo che esistano differenze tra ebrei e cristiani, sono solo nomi attribuiti ad alcuni gruppi che sono molto inutili al mondo. Non credo che tra le persone debbano esistere queste differenze, io non credo in nessuna di queste religioni. Credo che le religioni siano soltanto organizzazioni, gruppi politici composti da ciarlatani. Ebrei, cristiani, musulmani... sono tutti uguali. Tutti a dirci di sapere quello che vuole Dio, come dobbiamo vivere la nostra vita. Vogliono la nostra fedeltà, i nostri soldi... Io, questi gruppi, li considero uno spreco di tempo. Sono soltanto l'opportunità di aderire a un circolo che esclude gli altri. Che ci dice: «Non sposare una persona dell'altro circolo, sii fedele alle persone del tuo circolo». E' puro sciovinismo, senza alcun tipo di sentimento religioso. Io non ho nulla in contrario ai sentimenti religiosi personali. Tutti gli esseri umani al mondo possono provare sentimenti religiosi personali e un senso di trascendenza, nel senso che esista qualcos'altro, che esista un profondo senso della vita. Sono sentimenti legittimi. Io personalmente non ci credo. Molti, invece, sì e io li rispetto, ma questo non ha nulla a che fare con i gruppi organizzati, con le loro regole, i soldi che ti fanno pagare, le usanze che ti fanno seguire, i vestiti che ti fanno indossare, le gerarchie cui ti fanno obbedire, e che ti dicono poi di avere le risposte alla vita. Tutto questo io lo trovo veramente assurdo, completamente»

Bonolis: […] «Fino a che punto la fortuna conta nella vita?»

Allen: «Alla domanda se preferisci essere bravo o fortunato, la risposta è: fortunato. Perché se sei fortunato le cose ti vanno bene, hai una vita felice e il successo. Se sei bravo, sarai anche bravo, ma potresti comunque avere una vita meschina, piena di insuccessi e di insoddisfazioni. Guarda che non conta se sei bravo. Devi essere fortunato»

Bonolis: «Questa trasmissione si chiama Il senso della vita. Qual è il suo senso della vita?»

Allen: «Io trovo che la vita non abbia alcun senso. Il trucco, nella vita di un artista, di un intellettuale - cosa che io non sono -, di un pensatore, consiste nel capire come potere tirare avanti consapevoli di questa terribile realtà, di quanto priva di senso sia la vita e, alla fine, di quanto siamo schiacciati dall'enormità dell'universo, cercando di trovare un piacere, una gioia, una ragione per continuare. Questo è il grande conseguimento di una vita».

martedì, settembre 02, 2008

tratto da repubblica:

Un gruppo di ricercatori si era appellato alla Corte europea dei diritti dell'uomo
Secondo gli oppositori l'acceleratore di particelle potrebbe generare un buco nero

Lhc, via libera da Strasburgo "L'esperimento vada avanti"

Dai giudici no all'appello. Il 10 settembre il test a Ginevra


Lhc, via libera da Strasburgo "L'esperimento vada avanti"

Il Large hadron collider

STRASBURGO - Via libera anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo all'esperimento del Cern che, grazie all'accelleratore "Large hadron collider" (Lhc), cercherà di riprodurre le condizioni immediatamente successive al Big Bang che ha generato l'universo. I giudici si sono pronunciati dopo la denuncia di un gruppo di ricercatori, convinti che il test genererà un buco nero in grado di risucchiare il pianeta.

La causa. Gli oppositori dell'esperimento, guidati da Markus Goritschnig, si erano rivolti alla Corte di Strasburgo, chiedendo che venissero applicate misure di blocco nei confronti dei venti paesi membri del Cern, il Centro europeo per la ricerca nucleare responsabile del progetto. Secondo Goritschnig e gli altri, gli Stati che collaborano al progetto sarebbero responsabili della violazione dell'articolo 2 e dell'articolo 8 della Convenzione europea per i diritti umani, ovvero il diritto alla vita e il diritto al rispetto della vita privata e familiare. La Corte ha tuttavia ritenuto che nessuno di questi articoli fosse stato violato dando così il via libera definitivo all'esperimento.

Gli esperti. Sull'apocalisse paventata dagli oppositori, si è espresso anche il mondo della scienza italiano. E' sicuro del buon esito dell'esperimento il presidente dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare Roberto Petronzio: "Questi scenari apocalittici non hanno alcun riscontro reale. Da Lhc non arriva nessun pericolo. L'allarme lanciato è basato su congetture e ipotesi e non su riscontri reali". Stessa posizione anche per il presidente del Cnr ed ex direttore generale del Cern Luciano Maiani: "L'esperimento è da considerare a rischio zero, relativamente a quanto quest'espressione possa essere utilizzata in fisica: è stato giusto porsi il problema ma esso non ha un fondamento tale da indurre preoccupazioni".

Il test. Il primo utilizzo dell'LHC, il più grande accelleratore di particelle mai costruito, con un diametro di 26 chilometri e costato circa 6 miliardi di euro, si terrà come da programma il prossimo 10 settembre al Centro di ricerche nucleari di Ginevra. La speranza degli scienziati è quella di individuare il bosone di Higgs, particella responsabile - almeno in teoria - di aver dato massa a tutte le altre.