lunedì, novembre 27, 2006

Ho letto tempo fa questo importante e simpatico articolo che con piacere pubblico (con alcune modifiche); la fonte è repubblica.it



(aula in una scuola a Pripyat, nei pressi di Chernobyl)
E se un giorno l'umanità scomparisse? La Terra la dimenticherebbe in fretta
Abbiamo la capacità di viaggiare nello spazio, siamo riusciti a colonizzare buona parte delle terre emerse, possiamo fare cose che nessun'altra specie vivente, almeno sul nostro pianeta, ha mai nemmeno immaginato. Eppure, per quanto possa essere difficile accettarlo, tutti le nostre opere sono effimere e potrebbero essere distrutte con disarmante facilità. Perché la Natura è più forte dell'uomo e, in un tempo relativamente breve, potrebbe cancellare ogni sua traccia. E non finisce qui: senza la nostra presenza, il mondo starebbe molto meglio. Sono le amare conclusioni di uno studio pubblicato dalla rivista New Scientist, che si è posta una semplice domanda: cosa accadrebbe se all'improvviso l'umanità scomparisse?
Lasciata da sola, dicono gli autori della ricerca, la Natura reclamerebbe immediatamente gli spazi che le erano stati sottratti dall'uomo. E mentre i campi ritornerebbero boschi e praterie, l'inquinamento calerebbe e la biodiversità tornerebbe a crescere.
"La triste verità - dice il biologo americano John Orrock - è che subito dopo la scomparsa degli uomini, l'ambiente inizierebbe a stare molto meglio".

La distruzione della civiltà umana. Già nelle prime 24 ore senza esseri umani, il volto della Terra cambierebbe profondamente, soprattutto di notte. Senza manutenzione e rifornimenti nelle centrali elettriche, inizierebbero a verificarsi dei black out. Gli impianti di illuminazione rimarrebbero spenti e tutti i macchinari si fermerebbero. Il cambiamento sarebbe visibile anche dallo spazio, con la scomparsa delle luci delle città. Nel giro di qualche anno, avrebbe inizio la distruzione degli edifici e delle infrastrutture. Senza interventi e riparazioni, ogni temporale, alluvione o notte di gelo ne minerebbero la stabilità. Le prime a cedere sarebbero le costruzioni di legno, seguite dai tetti di quelle in muratura. Gradualmente il processo si estenderebbe e, in pochi millenni, delle nostre città non rimarrebbe che polvere. Un buon esempio è fornito dalla città ucraina di Pripyat, nei pressi di Chernobyl. Abbandonata venti anni fa dopo l'incidente nella vicina centrale nucleare, si sta rapidamente riducendo a un ammasso di rovine. A fare più danni sono le piante, che insinuano le loro radici nei muri e indeboliscono le strutture.
Le conseguenze sugli animali e le piante. Le razze di animali e piante domestici sparirebbero in fretta. I loro discendenti evolverebbero probabilmente verso forme meno specializzate, tornando in parte allo stato precedente alla selezione effettuata dall'uomo. Molte specie in via di estinzione, in difficoltà per la riduzione del loro habitat naturale, si gioverebbero della nostra assenza e tornerebbero a crescere. Alcune altre, che sono ormai al di sotto della soglia di sopravvivenza e non sono scomparse solamente grazie all'impegno di alcuni esseri umani, sarebbero invece condannate definitivamente a morte.
Nel complesso, comunque, la Terra sarebbe un posto più sicuro per le specie in pericolo. "Le specie che avrebbero dei benefici sarebbero significativamente di più di quelle che soffrirebbero, almeno a livello globale", dice il biologo David Wilcock, dell'università di Princeton. L'inquinamento. Senza gli inquinanti prodotti dalle attività umane, lo stato di salute del pianeta migliorerebbe gradualmente. Alcune sostanze, come gli ossidi di nitrogeno e di zolfo e l'ozono, tornerebbero a livelli normali nel giro di poche settimane. Altri avrebbero bisogno di più tempo: il biossido di carbonio, ad esempio, potrebbe continuare a influenzare il clima per più di 1000 anni. Il processo di riscaldamento globale, che è causato da moltissimi fattori legati tra loro, potrebbe continuare a lungo ed è difficile stimare quando la temperatura globale potrebbe tornare a scendere. Secondo alcuni, gli effetti dell'attività umana potrebbero farsi sentire ancora per qualche migliaio di anni.

Visioni di un futuro lontano. In ogni caso, tra qualche decina di migliaia di anni, della nostra presenza sulla Terra rimarrebbe ben poco. Secondo New Scientist, un alieno giunto sul pianeta 100mila anni dopo la scomparsa dell'uomo non troverebbe tracce evidenti dell'esistenza di una civiltà avanzata.
Qualcosa, in realtà, rimarrebbe ancora. Ad esempio, i fossili testimonierebbero di un'estinzione di massa avvenuta proprio in questo periodo. Nel sottosuolo si potrebbero poi trovare delle altre concentrazioni di resti di scimmie bipedi, con denti d'oro e gioielli lasciati nelle loro tombe. Inoltre, rimarrebbero dei frammenti di vetro e plastica. Infine, nelle profondità del cosmo, continuerebbe a vagare un impulso radio lungo un centinaio di anni che testimonierebbe la nostra esistenza a chi avesse la capacità e la voglia di ascoltarlo.
Rispetto ai sogni di gloria e immortalità che da sempre attraversano la storia dell'umanità, sarebbe comunque ben poco. "La verità - conclude l'articolo - è che la Terra si dimenticherebbe di noi molto rapidamente".

Alessio

11 commenti:

il Bruco ha detto...

TERRIFICANTE!
...questo è il frutto della semina fatta dall'uomo!
Ho letto che in Siberia gli orsi che solitamente in questo periodo stanno già in letargo, non ci sono ancora andati siccome la temperatura era arrivata a 17°!!!quando la media stagionale è -20!!!
Per non parlare poi del caldo che fa qui...
penso che la Terra o meglio "Gaia" possa resistere al massimo per 5-6 anni e poi...TUTTI al fare il bagno a San Rocco!
(...non sò se la battuta si capisce!eheh)
SImone

Anonimo ha detto...

Gaia...come me!oggi leggendo un articolo tratto dal giornale inglese "The Economist" ho potuto constatare che contro le correnti ambientalistiche che sostengono che le risorse del pianeta stiano finendo vi sono varie tesi che tenderebbero a dimostrare che se c'è un incremento dei consumi c'è un uguale incremento delle risorse e un conseguente abbassamento dei prezzi...ma è possibile?i prezzi sono altissimi e ogni giorno ci arrivano allarmi che denunciano l'innalzamento delle temperature, i danni di questa o quella fonte di inquinamento...più leggo più mi spavento...ho paura per me perchè voglio vivere, ho paura per i figli che si spera in un futuro lontano avrò...si dovrebbe rivoluzionare l'intero modo di pensare del pianeta....forse questo,come tanti articoli,è una goccia nel mare...un mare inquinato,però!

bel post!

Anonimo ha detto...

bagno a san rocco??
Cmq questa teoria secondo cui all'incremento dei consumi corrisponde un incremento delle risorse è una balla fantastica,sarebbe da fare i complimenti per l'inventiva a chi l'ha proposta!
ciao ciao

p.s.concordo con gaia,bel post

Marco tartaruga ha detto...

è vero la terra ci dimenticherà...

MotherGaia ha detto...

Ahahah!! Il bagno a S.Rocco!!
Ma prima spaleremo rifiuti anche nelle nostre case qui a Roccasecca!!
La madre Terra quando si stanca di stare dietro ai nostri capricci manda inondazioni, frane, eruzioni, e tutte quelle belle cose sulla quale siamo impotenti. Siamo un nulla!

lontra ha detto...

beh,adesso forse ci rendiamo più conto di quanto un gesto minimo(come lasciare il rubietto aperto o uscire in macchina invece che a piedi)serva solo ad ammazzarci,e ad ammazzare Colei che ci ospita da millenni con una pazienza infinita,piùdi ogni altro essere umano...se la natura dovesse trattarci come noi trattiamo lei saremmo veramente finiti e ci starebbe anche bene!
quindi more attenction please

Gneo Pompeo ha detto...

Aaaaah, trovo sempre che ragionamenti del genere siano consolanti e benefici.
Mi spiego, pensare che esistono miliardi(?) di stelle e un numero incalcolabile di pianeti che nascono e muoiono in continuazione, sapere che la terra è un pianetucolo sul quale abbiamo un'influenza minima (in prosettiva di milioni di anni), ti fa pensare:" si vabbè sto in mezzo al traffico, ma non è niente in confronto a una glaciazione; in fondo sono un casuale agglomerato d'acqua e carbonio.Non conto un cazzo agli occhi dell'universo.Tutto è più leggero e sopportabile. E la prospettiva delle tue sfighe e dei tuoi drammi si ridimensiona"

Da Il Senso della Vita –Monty Paython-:
“Siamo a trenta mila anni luce dal centro della galassia.
Facciamo il giro ogni duecento miiliioni di anni,
e la nostra galassia è solo una tra miloni di miliardi
in questo meraviglioso universo in espansione.
L’universo si espande continuamente
in tutte le direzioni possibili
più veloce che può, alla velocità della luce, lo sai
dodici milioni di miglia al minuto, ed è la velocità più grande che esista.
Così ricorda, quando ti senti molto piccolo e insicuro,
quanto incredibilmente fortunosa è stata la tua nascita,
e prega che da qualche parte nell’universo ci sia vita intelligente
perché qui sulla terra nessuno vale un cazzo.”

il Bruco ha detto...

Tra qualche giorno vi dirò quale può essere una soluzione definitiva alla morte graduale del pianeta...
simone

il Bruco ha detto...

No no!eheh
era solo per creare suspense!
:)

Gneo Pompeo ha detto...

mmmm. provo a indovinare la soluzione del buonGiorgio:
-L'estinzione del genere umano?

ho vinto qualche cosa?...

il Bruco ha detto...

BRAVO!
poi farò un post e vi dirò in che modo...
simone