mercoledì, marzo 14, 2007

Tra Ghezzi e Vigo: L'atalante
Si apre con questo post una nuova rubrica, che sarà seguita da un’altra a breve e poi da un’altra ancora a primavera iniziata. Si parlerà di storie, di Storia, di personaggi noti o meno noti: generali, registi, attori, uomini diventati eroi , qualche volta anche per sbaglio.

Inizio col parlare di cinema, con molta umiltà e consapevole del fatto di essere nient’altro che un dilettante, partendo dal lontano 1934 quando un giovane regista francese 29enne girò uno dei più bei film mai realizzati e che io abbia mai visto: L’atalante. Il regista si chiamava Jean Vigo.

Sicuramente molti di voi avranno visto scene di questo film, con il sottofondo musicale di “Because the night” di Patti Smith, su Rai Tre, sigla che introduce l’uomo in canottiera bianca che parla con la voce fuori sincrono, Enrico Ghezzi (l’inventore di Blob e di Fuori Orario, il programma in questione).
Le scene della sigla sono queste: una donna (Dita Parlo) che ruota nell’acqua come se danzasse e che poi sorride divertita; e l’uomo (Jean Dasté) che faticosamente risale con una corda la chiglia di una nave… poco altro. Non svelo il motivo di quella danza, né il perché dell’affascinante sorriso, spero potrete vederlo o anche solo intuirlo.
La trama del film è semplice, come semplici sono “la logica imperfetta della poesia e il fascino della bellezza pura”: due giovani sposini che vivono su un’imbarcazione, lei si annoia e fugge in città; lui cade in depressione e abbandona la nave. A mettere le cose a posto tra i due ci penserà Padre Jules, nella vita Michel Simon.

Secondo e ultimo film di Vigo, affetto da tubercolosi già durante le riprese. Ai botteghini sarà un fiasco, come il suo film precedente Zero in condotta. Tradite anche le intenzioni dell’autore: il film sarà ritoccato nel contenuto e col titolo modificato.
Si dovrà aspettare il 1940 perché veda la luce il vero Atalante come Vigo lo aveva immaginato.
Spero tanto che questo film possa essere aggiunto alla programmazione prossima del cineforum roccaseccano.
Qualora foste interessati a vederlo, mandatemi una email o scrivetelo nei commenti; cercherò di accontentarvi.

Alessio

5 commenti:

il Bruco ha detto...

Come minimo inseriscilo nel cineforum!

Sai dirmi come mai gli ritoccarono il film?
e nel 1940 quando usci il vero atalante il regista era morto?

simone

Anonimo ha detto...

Ritoccarono il film censurando gli ultimi 20 minuti; inoltre i produttori cambiarono il titolo del film con un altro di una canzone celebre in quel periodo...

Vigo non vide mai l'opera come lui l'aveva pensata, perchè le riprese del film, girate in luoghi poco favorevoli alla sua salute, aggravarono il suo stato già precario.

Di un film è bello sapere, oltre la trama, gli attori, il regista, ecc anche tutto ciò che lo circonda. Le disgrazie, le disavventure, le coincidenze... tutto ciò che non si vede, ma che sapendolo rende il film ancora più affascinante.
In un prossimo post (appena lo scrivo, cioè lo copio dal Venerdì), racconterò di ciò che accadde sul set di Apocalypse now... di per sè già allucinante.

Alla prossima.

Marco tartaruga ha detto...

quanto dura il film? se devo dire la verità i vecchi film in biano e nero mi sembrano strani..con strani intendo dire con comprendibili da me.capito?cmq enrico ghezzi è un genio: anke se non centra un caspita col commento!

Anonimo ha detto...

Sei sicuro che la versione del 40 sia proprio come l'aveva immaginata Vigo??
Indovina;)

Anonimo ha detto...

e' bello sapere i "fatti apposta" che si nascondono dietro l'arte, ma l'opera dovrebbe avere un valore intrinseco!

altrimenti pure il cd che
fanno 4 coglioni potrebbe essere altamente significativo perchè es.
è stato registrato in una foresta, oppure durante un soggiorno in un monastero o kazzate mistiche del genere.